L'ecosistema

È rarissimo poter osservare un caso in cui l’interesse dell’uomo per un prodotto coincida, senza scontrarvisi, con il mantenimento della biodiversità e della vitalità degli ecosistemi. Questo è il caso del tartufo.

Infatti se si osserva con attenzione gli ambienti di crescita, si nota che non vi è terreno sfruttato o inquinato. Non vi è traccia di alcun trattamento chimico, tantomeno di concimi di sintesi.

Alberi, sovente imponenti svettano costeggiando prati, radure, fossi ed ambienti umidi e cespugli di piante comari di rosa canina, sanguinello, sambuco producono i frutti di cui si nutre la fauna selvatica, che trova rifugio tra le fronde. Nei prati possono correre lepri e volare uccelli, sugli alberi si muovono rapaci notturni.

E poi insetti, ricci, volpi, tassi… Descrivere con completezza la vita che ruota attorno alle tartufaie può risultare molto difficile perché la biodiversità e la concatenazione delle specie non è cosa da poco.

Impiantare nuove tartufaie, così come mantenere quelle esistenti è una meravigliosa occasione per ricreare o difendere gli ambienti che fanno parte del nostro paesaggio naturale e che assolvono al ruolo di corridoio ecologico, e di nicchie di conservazione.

Una volta tanto, per ottenere un prodotto, l’uomo gioca un ruolo attivo nel mantenimento della biodiversità anziché rendersi attore della distruzione dell’ecosistema.